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Visualizzazione dei post da dicembre, 2015

Stampa 3D e Fabbricazione Additiva

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Cos'è la Stampa 3D? Cos'è la fabbricazione additiva? La Stampa 3D o 3D printing è un processo di stampa che attraverso una macchina simile ad una normale stampante ad inchiostro inkjet produce oggetti a 3 dimensioni depositando o solidificando uno strato di materiale alla volta, un processo che si presta anche a realizzare oggetti molto complessi, ma che è al momento ancora molto lento e relativamente più costoso rispetto alle tecniche di produzione industriale . Molti ricercatori nel mondo stanno sviluppando nuove tecnologie partendo dal concetto iniziale di Stampa 3D, cercando nuove soluzioni per rendere il processo più rapido e meno costoso, oppure utilizzando materiali innovativi. Ad esempio il MIT sta lavorando ad una nuova tecnologia che ha alcune caratteristiche in comune con la stampa 3-D, ma realizza gli oggetti in continuo piuttosto che a strati, rendendo il processo molto più veloce (Continuous liquid interface). Sempre al MIT si lavora ad una stampante 3D p

Emilio Vedova ai Magazzini del Sale

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Conoscevo l'arte di Emilio Vedova superficialmente. Complice una mostra in abbinamento con un artista che amo, Alexander Calder , qualche mese fa ho visitato per la prima volta la sede di Fondazione Emilio e Annabianca Vedova a Venezia. E' sempre affascinante vedere dal vivo il raffinato, animalesco equilibrio di segno, materia e colore tipici di Calder, e interessante è stata la scoperta dei progetti di Calder e Vedova per Expo 67 a Montreal. Tutto molto bello, davvero. Ma l'emozione pura, come spesso accade, scaturisce dall'inaspettato. Ai Magazzini del Sale mi aspettavo di vedere le opere di Emilio Vedova, in particolare quelle appartenenti al ciclo De America del 1976, il mio anno, con quei bianchi e neri intensi e istintivi. Così è stato. Quello che non mi aspettavo era l'allestimento espositivo, quella sublime macchina infernale ideata da Renzo Piano di cui avevo tanto sentito parlare e che non immaginavo fosse stata riattivata per questa mostra. Una da

Biennale di Venezia: All the world's futures

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Si è chiusa da qualche settimana la Biennale d'Arte di Venezia, dal titolo "All the world's futures", a 120 anni di distanza dalla prima esposizione del 1895 la Biennale e Okwui Enwezor indagano il passato, il presente e il futuro dell'arte attraverso lo strumento del dialogo e la chiave di lettura del palcoscenico.  Il mio approccio alla Biennale è ormai consolidato; preferisco arrivare all'esposizione d'arte veneziana con la testa, il cuore e gli occhi vergini da qualsiasi condizionamento, preferisco vivere il momento e lasciarmi andare alle atmosfere, forme, luci, colori, sensazioni, a lasciarmi guidare dall'istinto, dall'immediatezza, con curiosità e voglia di emozioni.  Quest'anno non ho potuto fare a meno di cogliere intorno a me alcune perplessità su questa Biennale prima di poterla visitare, perplessità che forse mi hanno condizionato, o forse mi hanno solo aiutato ad essere più attento nel corso della mia visita all'Arsena