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Visualizzazione dei post da novembre, 2014

Architettura: la Biennale di Rem Koolhaas

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Questa 14ma Biennale Internazionale di Architettura di Venezia è ormai agli sgoccioli, chiude domani, e io non ho ancora capito se mi è piaciuta oppure no. Concettualmente non fa una piega, è strutturalmente legata alla passata edizione che titolava " Common ground ", proseguendo dal terreno verso il tetto questa " Fundamentals " ci accompagna pezzo per pezzo, tra l'altro in perfetto divenire con la sorella Biennale d'Arte dello scorso anno, che con il " Palazzo Enciclopedico " ci aveva già abituati ad un approccio di questo tipo. Concetti a parte, questa biennale mi è sembrata a tratti troppo sperimentale e a tratti troppo reazionaria, una dicotomia che poteva essere molto interessante, se ben raccontata, ma la mia sensazione è stata piuttosto quella di smarrimento. Le cose interessanti non sono mancate, anzi, quello che non ho colto è stato il filo del racconto. Inoltre questa edizione, più di altre che ho avuto modo di visitare, sembrava esc

Lifestyle: Venezia, città senza tempo

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Avere una città come Venezia a mezzora di distanza da casa è un assoluto privilegio. Amo la mia Padova e amo la sua periferia che mi ospita, tra terreni agricoli, argini di fiumi che si intersecano, colline all'orizzonte e zone residenziali tranquille e un po' banali. Ma se amo Padova è anche grazie a Venezia così a portata di mano, a portata di desiderio. Venezia è un caleidoscopio di silenzi e fracasso, di souvenir e arte, di immobilismo e frenesia, di realtà e immaginazione. Per molto tempo ho dimenticato quanto fosse straordinaria questa città. Poi capita di reincontrarla, quasi per caso, e innamorarti di nuovo di lei, con consapevolezza. Da qualche anno è tornata nel mio cuore, e sono sicuro che non se ne andrà mai. Ho ancora tanto da scoprire e mai riuscirò a capirla fino in fondo, ma questo viaggio dentro di lei, a tratti attento e silenzioso, a tratti distratto e gioioso, continuerà ad emozionarmi sempre. Una mattina di Settembre ho desiderato guardarla negli occhi, ra

Design: Oltre la decorazione, oltre lo stile

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Che si parli di arredi d'interni, di prodotto industriale o di qualsiasi altro settore commerciale, ormai decorazione e stile hanno preso possesso della parola design e non la vogliono più mollare. Noi progettisti abbiamo tenuto tra le mani questa parola per lungo tempo, senza renderci davvero conto del valore che questa parola poteva avere e del potenziale esplosivo che poteva rappresentare. Ci abbiamo giocato per troppo tempo, fino al momento in cui distrattamente l'abbiamo fatta scivolare per terra, e ora ci ritroviamo a contendere la parola design con chi aveva già tra le mani le parole stile e decorazione. Peggio per noi, troppo distratti e troppo concentrati su noi stessi per accorgerci che il mondo intorno a noi cambiava rapidamente, troppo sicuri di noi stessi, noi progettisti che ci facevamo chiamare designer per sentirci più internazionali, mentre ci facevamo fregare la parola design dalle mani da un manipolo di commercianti e markettari. In tanti hanno tentato

Il Design Italiano oltre la crisi

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La parola crisi è entrata ormai nel nostro vocabolario quotidiano radicandosi profondamente nelle nostre abitudini e nel nostro pensiero. Triennale Design Museum mette in scena Il Design Italiano oltre la crisi , con un percorso che analizza la risposta del design italiano alle crisi del secolo scorso e dei nostri giorni. Dagli anni trenta agli anni settanta del novecento fino agli anni zero del nuovo secolo, ad ogni crisi coincide una parola chiave: autarchia, austerità, autoproduzione. L'allestimento è cronologico e il primo impatto con gli anni trenta è per me molto forte. Se anni settanta e anni zero sono parte integrante della mia vita vissuta, gli anni trenta sono per me perlopiù pagine di libri di storia (del design e non) con immagini in bianco e nero. Trovarmi di fronte agli oggetti che descrivono un tempo non mio è emozionante. Riscopro la forza di una creatività atavica, se proporzionata alla breve storia del design. Ma la carica dirompente di questa mostra è sopratt