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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

Workplace Design: procedure operative

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Il Workplace design è lo strumento che ci permette di realizzare luoghi di lavoro il più assonanti possibile con le esigenze dell'azienda e le aspettative dei lavoratori, in equilibrio con il paesaggio esterno e in relazione con le architetture esistenti. Realizzare un buon progetto di Workplace design può condizionare molto positivamente le relazioni e le interazioni tra individui e con l'ambiente di lavoro, può dare maggior forza ad un progetto innovativo di management e può restituire importanti energie propulsive da trasformare in comunicazione, marketing e più in generale in brand identity. Le fasi principali di progetto sono la ricerca, lo sviluppo, la concretizzazione. Queste tre fasi sono declinate in procedure operative utili alla definizione degli elementi fondanti il progetto, elementi necessari all'ottenimento di un risultato davvero innovativo e coincidente il più possibile con le esigenze di tutti i protagonisti: azienda, lavoratori, architettura, comunità,

Management e Impresa

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Per parlare di Management e Impresa è necessario fare una piccola ma doverosa premessa: le imprese devono fare profitto, creare ricchezza, devono avere una guida autorevole (autorevole non è sinonimo di autoritario) e devono prendere decisioni e direzioni strategiche chiare per garantirsi un futuro. Detto questo, ci sono diversi modi di fare impresa e tra tutti, semplificando, io definirei i due principali approcci alla gestione aziendale come Management piramidale e Management fluido. Il management piramidale, quello tradizionale, è caratterizzato da un forte accentramento decisionale e da un organigramma di competenze ben definito, con una scala di responsabilità progressive... Il management fluido, pur mantenendo una gerarchia e una piattaforma di responsabilità definite, lascia maggiore spazio alle contaminazioni di competenze e alla partecipazione collettiva ai processi decisionali. Qualche giorno fa ho discusso animatamente con un convinto sostenitore della tipica figura del P

Comunicare con il workplace

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Le strutture aziendali sono sempre più fluide, le professioni si stanno sempre più de-materializzando,  le relazioni professionali si spostano inesorabilmente verso una maggiore informalità. Nonostante questo l'azienda, la fabbrica,  l'ufficio, restano luoghi insostituibili. Il workplace design ci aiuta quindi a migliorare il luogo in cui passiamo, molto spesso, la maggior parte del nostro tempo. Per le giovani generazioni di imprenditori e professionisti è più semplice integrare il workplace design nel più ampio progetto di azienda che hanno in mente, per le aziende storiche questo è più complesso e limitato spesso alla scelta di architetture esternamente caratteristiche, reception e sale riunione distintive, location di prestigio... Il luogo di lavoro comunica, questo è chiaro a tutti, ma questo tipo di scelte risulta spesso monodirezionale e non sempre incisivo. Il workplace design aiuta ad andare oltre queste scelte "canoniche" dando inizio ad un dialogo multid

Domenica a casa di Peggy

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Domenica 2 giugno, Venezia. Mattinata dal sole timido e dall'aria frizzante. E' il weekend di apertura della 55ma biennale d'arte, la città è di rosso vestita. Noi passeggiamo quasi indifferenti ai richiami della prestigiosa esposizione che si rincorrono in ogni angolo di Venezia, inciampando inavvertitamente su Simon Ma. Arriverà il momento della Biennale anche per noi, ma oggi si va a casa di Peggy. Attraversiamo Campo Santo Stefano, quindi il Ponte dell'Accamedia per entrare in Dorsoduro. L'ingresso di Palazzo Venier è in un angolo tranquillo e molto caratteristico, in direzione Punta della Dogana. Siamo di primo mattino, non c'è molta gente alla biglietteria, ci infiliamo curiosi nel Giardino di Sculture. L'atmosfera è fresca, rilassante... In un angolo, in fondo al giardino, c'è la curiosa sepoltura della padrona di casa, che ha voluto il riposo eterno in compagnia dei suoi amati cagnolini. Entriamo nell'edificio che ospita la permanente. Inu

Responsabilità Sociale e buon Marketing

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Si parla sempre più spesso di Responsabilità Sociale d'Impresa, in particolare in tempi di crisi come quello che stiamo attraversando chi ha avuto di più nel passato dovrebbe sentire la necessità di ridistribuire le risorse a favore di tutti. Quello della Responsabilità Sociale d'Impresa è un tema complesso e non banale, in un paese come il nostro che ha avuto la fortuna di ospitare una grande avventura d'impresa come Olivetti ci si aspetterebbe di più, soprattutto dalle grandi aziende. Se qualcosa in questo campo si muove il merito spesso non è delle grandi aziende, ma delle medio piccole. Ho avuto il piacere di conoscere recentemente due piccoli progetti di buon marketing che mi hanno colpito positivamente... Il primo, più vicino al mio mondo, quello del design, è l'iniziativa di Berto Salotti denominata divanoXmanagua. Iniziativa semplice ma efficace, che mette assieme imprenditorialità, artigianalità, formazione, beneficenza. Il secondo esempio è la certificazion

Innovare con il sapore

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Sento spesso parlare di innovazione, sento spesso discutere animatamente di agenda digitale e startup. Tutto giusto, ricerca scientifica e innovazione tecnologica sono indispensabili per rilanciare l'economia di qualsiasi Paese. Ma il nostro non è un Paese qualsiasi, noi siamo in Italia. Il nostro rilancio passa sicuramente dalla ricerca e dall'innovazione, ma attraverso tradizione e cultura. Tra i settori che più di altri sono in fermento c'è senza dubbio l'enogastronomia, il mercato del sapore. Inutile dilungarsi sui fenomeni più o meno famosi di enogastronomia spettacolare visti in tv e che ritroveremo nelle riviste patinate che affolleranno le spiagge della prossima estate, sono all'attenzione di tutti... Dietro questi immensi caleidoscopici carrozzoni rompighiaccio che intasano i mass media c'è una pattuglia di professionisti del sapore che lavora tutti i giorni per ricercare e innovare, per emozionare e raccontare, per soddisfare le passioni proprie e q