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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

Londra: a Manica corta

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Parigi Nord, stazione ferroviaria. Saliamo i gradini ed entriamo nella zona check-in internazionale. Ho detto bene, non siamo in aeroporto, siamo in stazione. Dopo i controlli di routine ci spostiamo nell'area di attesa internazionale. Il tempo di un caffè ed è il momento dell'imbarco. Saliamo sul nostro Eurostar, un po' vecchiotto, con tanta moquette e tanto vellutino scadente ovunque, quasi per farci ambientare prima possibile alle abitudini londinesi. L'Eurostar sfreccia sulla campagna francese, ci infilamo sotto la Manica senza quasi accorgercene, se non fosse per il capotreno che lo annuncia con distacco. Venti minuti e la Manica è fatta... Con poco più di due ore e cento euro ci siamo spostati da Parigi Nord a Londra St.Pancras, spettacolare per chi come me non ama particolarmente volare, senza contare che dal centro di Parigi ti ritrovi in centro a Londra, evitando navette e noiosi trasferimenti. Siamo a Londra, Inghilterra, Europa. Europa, Più o meno. La prim

Parigi: Centre Pompidou

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Lasciamo alle nostre spalle Place de la Concorde, attraversiamo i giardini e arriviamo al Louvre, con le sue colonne e le sue piramidi, l'architettura classica e quella moderna che si arricchiscono vicendevolmente. Un assaggio delle emozioni che ci regalerà anche il Centre Pompidou. Passeggiamo rapidamente lungo la Senna, con il frastuono assordante del traffico cittadino, per poi infilarci rapidamente verso Notre Dame e ritrovare i rumori gradevoli di una città viva. Ritorniamo sui nostri passi, attraversiamo la Senna e arriviamo all'Hotel de Ville, circostanza certificata dalle innumerevoli riproduzioni della celeberrima foto del bacio di Doisneau presenti ovunque. Ci dirigiamo verso Rue Beaubourg e ad un tratto, quasi inaspettatamente, si presenta ai nostri occhi il Centre Pompidou... Arrivando da Rue Beauburg la vista è sorprendente, quasi surreale. Un groviglio d'acciaio dai colori intensi, un volume architettonico definito e monolitico ma dalla consistenza indecifr

Storia del Design: Eileen Gray

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Nella storia dell'Architettura e del Design ci sono Scuole di pensiero come International style e Bauhaus oppure personaggi come Le Corbusier e Mies Van Der Rohe che godono di ottima fama non solo tra gli esperti, ma anche tra un pubblico molto più vasto e non specializzato. C'è una figura poco conosciuta nella storia del design che ha fascino e creatività da vendere: Eileen Gray . Prima di tutto non è banale sottolineare che Eileen Gray è una donna che si misura in un mondo, quello della progettazione e della produzione industriale di inizio novecento, quasi totalmente di segno maschile. In secondo luogo alcuni approcci creativi, culturali, progettuali e stilistici di Eileen Gray sono il frutto di una contaminazione culturale e di una dialettica costruttiva e propositiva tra colleghi progettisti che deve farci riflettere, immersi come siamo nel nostro quotidiano che risulta spesso essere un discutibile decadente red carpet di archistar. Qualche settimana fa

Parigi: Grandeur a misura d'uomo

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Non ero mai stato a Parigi. Avevo solamente una giornata a disposizione e ho deciso di vivere la città più possibile. Le architetture parigine sono grandiose, mettono soggezione. Galeries La Fayette, Place de la Concorde, Louvre, Notre Dame, Pompidou, Champs Elysees, Tour Eiffel, sono giganti perfettamente integrati in una città a misura d'uomo, da visitare passeggiando, senza troppa fretta. Il traffico di automobili nelle vie principali è caotico, fastidioso, insopportabile. Svolti l'angolo e ritrovi la pace, il suono della gente, il suono della città che vive. Parigi ha il fascino altezzoso e affabile di una donna raffinata dal sorriso cordiale. La gente che ti circonda è fatta di turisti e parigini, di mondi lontani e contaminazioni quotidiane... Parigi è un luogo in cui le distanze storiche, culturali e geografiche si avvicinano. - Immagine: Museo delle arti e culture primitive Quai Branly

Brand Design a Parigi

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Quando ho iniziato ad interessarmi di Design Management e Marketing, circa 5 anni fa, ho acquistato un libro d'impulso, grazie soprattutto ad una copertina semplice ma accattivante. Ho pensato che quella copertina era la sintesi di un'idea di design e marketing che condividevo. Fortunatamente il contenuto era interessante quanto la copertina. Quel libro era "Brand Design", di Bassani e Sbalchiero. Il 18 aprile scorso, proprio un mese fa, stavo chiacchierando con Saverio Sbalchiero dopo aver partecipato come relatori alla giornata del Brand Design, organizzata all'Istituto IUT Ville D'Avray di Parigi, ospiti di Kamel Ben Youssef, Professore di Marketing e coautore dell'edizione in lingua francese del libro Brand Design. La chiusura di un cerchio, l'inizio di una nuova avventura.  - Immagine: Brand Design, Bassani e Sbalchiero - 6a Giornata Brand Design, Parigi  

Storia del Design: il Bauhaus

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Tra la prima e la seconda guerra mondiale nasce a Weimar, in Germania, una rivoluzionaria scuola di arti applicate: il Bauhaus . Questa scuola diviene ben presto non solo un istituzione didattica e fomativa ma anche e soprattutto un cantiere di sperimentazione culturale e progettuale. Il Bauhaus rivoluzionerà la progettazione dei prodotti industriali, creando le basi del moderno concetto di design industriale, influenzerà l'architettura e l'urbanistica, intrecciandosi in particolare con i concetti del Movimento Moderno e dell' International Style , ponendo particolare attenzione alla cura dello spazio in relazione con l'individuo, introducendo quindi nuovi punti di vista che possiamo definire come i primi approcci moderni di interior design, che vedranno in particolare in Ludwig Mies Van der Rohe un pioniere nell'approccio olistico al progetto architettonico. I valori principali del Bauhaus sono il razionalismo e il funzionalismo, dialetticamente i

FuoriSalone 2013: Ventura Lambrate

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Domenica mattina, arrivo in zona Ventura Lambrate a piedi, dal tugurio in cui ho passato la mia notte milanese. Il sole scalda e l'aria è frizzante. Le strade sono silenziose, in giro poche anime, tra queste molti designer che raggiungono le loro postazioni. Per me è la prima volta a Ventura Lambrate, mi guardo attorno con attenta curiosità. Inizio la mia passeggiata da lontano, da Ventura at Work. La location è grezza e l'atmosfera genuina. Designers e makers, esposizione e costruzione, poesia e racconto, occhi e mani. Mi sposto in via Oslavia verso Ventura Warehouse. Il grande spiazzo di fronte ai capannoni inizia a brulicare di gente, senza mai diventare confusione. Entrando nell'edificio lo sguardo va verso l'alto soffitto e scende verso gli oggetti, esposti con ordinata casualità... E' un luogo conviviale, c'è ampio spazio dedicato a sedie e tavoli, così tanto da sembrare eccessivo, perlomeno a quell'ora del mattino. Continuo la mia passeggiata infil

FuoriSalone 2013: Università degli Studi

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L'architettura dell'Università degli Studi di Milano ti accoglie con il calore della storia. Con i suoi edifici, il cortile, i portici, i colonnati, è una sede museale perfetta. Hybrid Architecture and Design. Volumi architettonici e pezzi di design si rincorrono in ogni angolo dell'Università, organizzati con cura. Si mischiano aziende, architetti, designer, studenti, formando un mix accattivante e dinamico. Le architetture, in particolare, sono imponenti icone ricche di fascino. Gli spazi espositivi sono visitati da famiglie, studenti, professionisti... L'ibridazione non è esclusivamente espositiva, non è solamente dialettica tra materiali, tecnologie, architettura, design, progettisti, è incrocio di persone, di anziane signore col golfino di lana e di giovani ragazzini col casco dello scooter al gomito. Una bella atmosfera, brulicante di curiosità. -  Salone del Mobile 2013 -  Salone Satellite 2013 -  Salone Ufficio 2013 -  Ufficio da abitare 2013 - 

FuoriSalone 2013: Appartamento Lago

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Milano, via Brera 30. L'ascensore sale, ci si infila nell'Appartamento, con la A maiuscola. Questo appartamento non è come tutti gli altri, è una casa, una showroom, un ufficio, una mensa, una scuola, una sala riunioni, un laboratorio, un palcoscenico, è un sacco di cose. Ad accompagnarmi tra le stanze dell'appartamento c'è una guida d'eccezione: Angelica Longo, tenant dell'Appartamento Lago Alto Salento. In cucina c'è fermento, è ora di pranzo. Tra le stanze si rincorrono visitatori giovani e meno giovani, professionisti e curiosi. Tutto è a disposizione di tutti, si può toccare con mano l'arredamento Lago nel suo habitat naturale, una casa viva fatta di abitudini, persone, relazioni. Non è una fredda artefatta showroom con le vetrine sul corso, è un ambiente domestico, vivo... Il cuore dell'appartamento è il grande tavolo in cui si susseguono attività progettuali, chiacchiere tra amici, discussioni di lavoro, cibo e computer. L'atmosfera è p

FuoriSalone 2013: il progetto Nichetto = Nendo

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Salgo la scalinata della Metro Lanza Brera e mi guardo attorno, dirigendomi verso Foro Buonaparte 48, teatro della collaborazione tra i due giovani designer più gettonati degli ultimi anni in Europa e nel mondo: Luca Nichetto e Oki Sato, meglio conosciuto come Nendo. Faccio un po' fatica ad individuare la location, segnalata da una timida grafica fuori da un portone. Entro nell'edificio e si apre alla mia destra una stanza dai soffitti alti ma dalle metrature molto piccole. La luce del sole entra dalle grandi vetrate e si mischia con la delicata illuminazione artificiale delle lampade disegnate dai due designer. Il primo impatto è contrastato, dubbiosamente altalenante tra la piacevole atmosfera poetica e le dimensioni un po' claustrofobiche dell'ambiente... Per essere i due giovani designer più acclamati del momento lo spazio FuoriSalone scelto per raccontare la loro neonata amicizia sembra taccagno e inadeguato. Fatti due passi dentro alla stanza inizio a guardarmi

Salone Ufficio 2013: La scrivania del futuro

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Cosa è mancato al Salone Ufficio 2013? Uno sguardo più approfondito sulla scrivania del futuro. La scrivania del futuro esiste già, e non si tratta di pensare a chissà quali evoluzioni tecnologiche, regolazioni digitali, ergonomia servoassistita, materiali avveniristici, illuminotecnica e acustica integrata, sedute-macchina o sedute-wellness, si tratta puttosto di una riflessione culturale. Il progetto "Ufficio da abitare" di Jean Nouvel in parte ha il grande pregio di stimolare una lettura più sistemica e meno tradizionale dell'ambiente ufficio, ma non va oltre, non analizza i comportamenti e le tecnologie di servizio già esistenti che saranno probabilmente fondanti la cultura dell'ambiente ufficio di domani... Al Salone Ufficio e nel progetto "Ufficio da abitare" manca la concettualizzazione della digitalizzazione cloud, dell'opendata, dello smart office e del lean office, manca in particolare il concetto di coworking, manca il concetto di comunità