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Visualizzazione dei post da dicembre, 2012

Blog: Diario errante. 2012

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La fine dell'anno si avvicina inesorabile, è giunto il tempo dei bilanci, dei ricordi, dei progetti, dei rimpianti. E' il momento giusto per guardare alle mie spalle, per verificare cosa è successo non solo in quest'ultimo anno, ma più indietro fino alle origini del mio diario errante, del mio blog. Guardando nel vocabolario la parola "errante" ha un doppio significato, è un aggettivo, sinonimo di nomade, viaggiatore, ma anche verbo, participio presente di errare, sinonimo di sbagliare. Avere un blog e coltivarlo è proprio questo, condividere un diario fatto soprattutto di viaggi e di errori. Il bilancio complessivo è fatto di dati quantitativi e di dati qualitativi, ma è fatto anche di pensieri, parole, progetti, è fatto di storie che forse vale la pena di raccontare... Se siete persone pragmatiche e guardate alla sostanza potete saltare tutta la parte centrale del post e fiondarvi alla fine, per giudicare i risultati di questo anno e mezzo. Se vi piacciono le

Workplace design: l'ufficio creativo

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Il settore dell'arredo ufficio è in un periodo di crisi profonda che va oltre la crisi economica globale e va oltre la crisi locale dell'edilizia per il terziario. L'arredo ufficio è in crisi sistemica e le aziende del settore, tranne rarissimi casi, sembrano inermi e spaesate, abituate a giocare facile si ritrovano come astronauti imprigionati in una nave spaziale con pilota automatico, che non sanno più pilotare. Come su 2001 odissea nello spazio, non rimane altro da fare che lottare, disattivare HAL9000 e riprendere il controllo del viaggio in modalità manuale... Il Salone ufficio di Milano dello scorso anno è stato l'inizio della fine, a conferma della totale illusione che lo stile, quello che cambia i colori, rivisita i segni e le proporzioni, e la tecnologia, quella che aiuta ad attutire i rumori e ad illuminare con i led, fossero risposte sufficienti. Non lo erano, e questo 2012 lo conferma in pieno. Reduci dal recente Orgatec e proiettati verso il prossimo Sal

Innovazione: meglio un uovo oggi...

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A quanto pare anche il nostro Paese ha la sua agenda digitale e un suo progetto istituzionale di sviluppo. A quanto pare la nostra Europa con il meccanismo unico di supervisione bancaria e con il Nobel per la pace si avvia verso l'unione politica del continente. Tutto a piccoli passi, come la democrazia prevede. Mettere d'accordo tutti è complicato, l'impressione è quella che non si faccia mai abbastanza, ma talvolta è meglio un uovo oggi che una gallina domani. L'innovazione si può fare anche a piccoli passi, senza rivoluzioni, come la goccia d'acqua che scava la roccia. Per essere efficaci però serve costanza, volontà, passione, lungimiranza... Qualche giorno fa ascoltavo Alberto Angela (tipico italianissimo esempio di talis pater, talis filius, fenomeno evolutivo nel suo piccolo innovativo, molto diverso dall'altrettanto tipico e deprorevole fenomeno denominato nepotismo ...) parlare dell'impero romano. A quanto pare andò in crisi quando si spense il s

Architettura e poesia

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Non sono mai stato particolarmente bravo in storia al liceo. Tuttora la mia grande curiosità per l'arte, la fotografia, l'architettura, spesso è accompagnata da una malcelata dose di superficialità nella conoscenza della loro storia. Ho scoperto Oscar Niemeyer circa un anno fa, rapito dalle sue parole nel docufilm Urbanized di Gary Hustwit. Erano le parole stentate di un architetto che aveva superato il secolo di vita, parole che trasmettevano passione, energia intellettuale. Ho scoperto che mi piaceva il suo segno architettonico, ho scoperto che mi piaceva il tratto infantile dei suoi schizzi. Architettura concepita come arte, passione, semplicità, invenzione, bellezza, sorpresa, responsabilità, sogno, poesia... - Immagine: Oscar Niemeyer intervistato da The Art Newspaper - Le parole di Oscar Niemeyer in Urbanized, un docufilm di Gary Hustwit - Oscar Niemeyer, il sito web - Oscar Niemeyer su Wikipedia - Un addio a Oscar Niemeyer