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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

Innovazione: Cos'è il Digital Divide?

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Il ventunesimo secolo è senza dubbio iniziato nel segno di internet e del digitale . Per molti di noi sembra scontato avere accesso alla rete web e possedere strumenti digitali personali come lo Smartphone , ma la diffusione di internet inizia negli anni 2000, Facebook è del 2004, il primo iPhone del 2007. In pochissimi anni la nostra vita e quella del mondo intero è cambiata. Questo cambiamento è talmente imponente da essere molto spesso paragonato alla diffusione della stampa a caratteri mobili. Tim Berners-Lee come Johanness Gutemberg , l'iPhone di Steve Jobs come la Bibbia di Gutemberg , i cambiamenti epocali hanno sempre dei personaggi e degli oggetti che fanno in qualche modo da spartiacque col passato e segnano indelebilmente il futuro. Questi cambiamenti portano con se anche un rovescio della medaglia, ovvero da un lato migliorano progressivamente la qualità di vita e la cultura diffusa dell'umanità, dall'altro lato appesantiscono profondandamente il diva

Wellness in office: Ergonomia in ufficio

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L'ufficio contemporaneo è un ambiente in continuo movimento. Il tradizionale ufficio operativo caratterizzato da rigorosa e fredda organizzazione lascia progressivamente spazio all'ufficio liquido, dinamico, agile, emozionale, confortevole. Protagonisti di questa rivoluzione sono l'acustica, l'illuminotecnica, la prossemica, l'ergonomia. L'ufficio contemporaneo necessita di spazi aperti che favoriscono la collaborazione e di spazi isolati che favoriscono la concentrazione, necessita di arredi ergonomici che si adattano all'uomo e di un layout che asseconda le relazioni tra uomini e tra uomo e strumenti analogici o digitali. La scrivania regolabile con attuatore elettrico è la soluzione ideale per realizzare una postazione ergonomica utilizzabile sia come isola lavorativa temporanea e polifunzionale sia come postazione ergonomica personale. La facilità e rapidità di regolazione consente una postura mirata e consente di lavorare sia da sedu

Economia e marketing: cos'è l'obsolescenza programmata?

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Prima o poi capita a tutti, una settimana dopo la scadenza della garanzia, di essere abbandonati dalla propria automobile, dal proprio telefonino, computer o elettrodomestico. Altre rarissime volte ti senti fortunato perché invece ti capita qualche settimana prima della scadenza, ma in entrambi i casi il pensiero che ci frulla per la testa è sempre lo stesso, le aziende produttrici lo fanno di proposito? Il tema è molto controverso e molto complesso. L' obsolescenza programmata , ovvero l'invecchiamento progettato, è una pratica che sicuramente è stata ampiamente adottata in passato, e lo è tuttora, anche se in forme differenti, da molti brand. Durante il boom industriale del dopoguerra, in particolare il boom economico italiano , le aziende di produzione industriale erano legate a processi produttivi tradizionali, quasi ottocenteschi, e diedero vita a prodotti progettati per durare nel tempo e per essere riparati, anche più volte, nel corso degli anni. Durante gli anni 80 i

Marketing: la smaterializzazione dei servizi

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Da qualche anno le grandi aziende e le grandi istituzioni economiche hanno aumentato a dismisura i servizi immateriali offerti ai clienti, diminuendo drasticamente i servizi materiali. Ci hanno ammaliato con sconti e offerte sottocosto, finanziamenti agevolati, garanzie supplementari, polizze assicurative, punti fedeltà, ci hanno abituati (o costretti...) a montare i mobili da soli, a fare operazioni bancarie da soli, a parlare con un computer quando chiamiamo il servizio clienti, e così via. Questa strategia di smaterializzazione dei servizi ha permesso alle grandi di abbassare i costi scaricando inefficienza gestionale e organizzativa sulle spalle del cliente. Questa strategia di management e marketing porta a costi inferiori per l'azienda e a prezzi inferiori per il cliente, quindi la smaterializzazione dei servizi non deve essere vista come assolutamente negativa, ma semplicemente come un dato di fatto. Alcune grandi stanno facendo almeno in parte retromarcia, mettendo a dis

Marketing: l'Italia, l'Expo, e Very Bello!

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Mancano ormai pochissimo all'apertura di Expo 2015 a Milano, un evento che attrae interesse internazionale, una importante occasione di visibilità e di business non solo per Milano, ma per tutto il nostro paese. Come da tradizione, non potevano mancare scandali e disorganizzazione tipicamente italici a caratterizzare i cantieri dell' Expo , e non poteva mancare la tradizionale superficialità nella gestione del marketing dell'evento, in particolare nel marketing online e nel web in generale. A tenere banco la questione " Very Bello! " ovvero il sito internet istituzionale che dovrebbe essere il motore digitale del turismo culturale in Italia nel periodo dell'Expo. Dalla sua (prematura) presentazione da parte del governo italiano il sito è migliorato molto, grazie anche alle feroci critiche arrivate dal web. Non è ancora perfetto (nessun sito al mondo è perfetto...), e si può fare ancora molto in queste settimane che ci separano dall'apertura di Expo, ma

Cultura: Roma, capitale.

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Roma, si sa, è la Capitale d'Italia. Ma prima di tutto Roma è un immenso capitale culturale. Nessuna città al mondo è come Roma, e noi italiani abbiamo la fortuna di poterci arrivare in poche ore di viaggio. Roma è anche simbolo di accidia , peccato capitale, è simbolo di un mondo che per indifferenza o per indolenza vorrebbe tutto senza però fare molto per migliorare, senza distinzione tra turisti italiani e stranieri, o tra romani acquisiti e romani de roma. Roma è la Capitale d'Italia, è al centro del Paese, è rappresentazione dell'Italia e degli italiani, spartiacque e miscelatore tra culture dei nostri nord e sud, Roma è la città simbolo di un impero, è la città che accoglie nel suo grembo il Vaticano e il Papa del cattolicesimo. Roma è un capitale inestimabile di storia e cultura, un museo a cielo aperto, un punto di incontro tra culture e religioni, un opportunità di benessere intellettuale, sociale, economico. Roma è un peccato capitale, è indolenza e indifferenz