Cos'è il Coworking?
Al
principio erano chiacchiere tra freelance e blogger per sporadiche
sperimentazioni di
contaminazione creativa, piccoli gruppi di amici che condividevano uno
spazio e una passione, soprattutto negli USA. Poi sono arrivate le prime
pagine sui magazine internazionali, la sperimentazione si è fatta
organizzazione e a partecipare
a questi tipi di progetto entrano in campo aziende e istituzioni
importanti. Il luogo di lavoro creativo di oggi ha
un nome: coworking, e la parola d’ordine per sconfiggere la precarietà
del professionista creativo è: condivisione nomade.
Organizzare uno spazio di coworking significa andare incontro a questa
esigenza e significa attivare una
rete di contatti, conoscenze e collaborazioni che arricchiscono e
contaminano il proprio luogo di lavoro e la propria professionalità. In
ufficio hai una scrivania, una cassettiera e una sedia in più? In
questi periodi di crisi capita spesso di avere un ufficio molto
(troppo) ampio, posti di lavoro vuoti... perché non sfruttarli?
Affittando questi spazi o questi posti di lavoro a persone esterne si
possono raccogliere piccoli guadagni o si può abbassare il peso delle
bollette. Per chi ne usufruisce il vantaggio è quello di avere un posto
di lavoro subito pronto, senza troppi vincoli, a prezzi accessibili.
Fino a questo punto in realtà nulla di veramente innovativo. Ma aprire
il proprio ufficio, il proprio studio o la propria organizzazione
noleggiando postazioni di lavoro a "knowledge workers" che partecipano
ad un progetto di condivisione di idee e passioni oltre che di semplici
spazi, è un modo di dare
senso compiuto al fenomeno coworking e di sfruttare i vantaggi dei
social network, della rete e creando di fatto le basi per
l’ufficio creativo 2.0. Per
fare in modo che questo meccanismo funzioni c'è bisogno di regole e
alcune associazioni (ad esempio la rete Cowo
in Italia) ci aiutano a realizzare
un coworking a regola d'arte. Oppure si può sfruttare il fenomeno
coworking come ospiti, utilizzando le postazioni delle numerose realtà
di eccellenza nate nel mondo (ad esempio Talentgarden in Italia). Il coworking nasce quindi per fare di
necessità virtù, ma col tempo il coworking matura e diventa esperienza di
condivisione. Nascono i primi spazi coworking nati e progettati fin da
subito come tali, nei quali è stimolato lo scambio di idee, la
condivisione di valori, la contaminazione tra individui. Regno dei
freelance, i coworking fanno un passo ulteriore in avanti
specializzandosi, radunando professionisti provenienti da ambiti
similari, formando dei veri e propri teamwork fluidi e in continuo
divenire, che accanto al lavoro individuale tipico del freelance
accompagnano esperienze progettuali di gruppo ed esperienze creative di
co-design. Le opportunità di questo modo di organizzare lo spazio di
lavoro sono molte (prima di tutto "l'unione fa la forza"), inoltre in una
società sempre più dinamica e multiculturale la condivisione di
esperienze umane e professionali non può che essere positiva. I rischi?
Non sempre si azzeccano i giusti partner di lavoro, non sempre i luoghi
di lavoro sono adeguati ad essere trasformati in coworking. Un buon
coworking dovrebbe quindi avere spazi di condivisione ma anche spazi
privati che consentono maggiore indipendenza e concentrazione. Nella
progettazione di un coworking possiamo sicuramente prendere spunto dalle
realizzazioni innovative di workplace design di importanti studi statunitensi come
O+A, maestri nella distribuzione degli spazi collettivi e individuali
dedicati al lavoro, mentre tra le aziende di arredo che
hanno indagato l'ambiente ufficio in modo innovativo c'è senza dubbio
Vitra con il suo progetto Citizen Office.
Fare coworking è bello, ottimi
esempi ai quali ispirarsi ci sono, ma non è sempre così facile. Anche
il coworking va progettato, ci vogliono passione, curiosità, energie,
creatività, professionalità, spirito di condivisione, desiderio di
sperimentazione, apertura mentale e culturale. Tutte cose semplici a
dirsi ma complicate da mettere in pratica e soprattutto indispensabili
per la buona riuscita di un progetto ambizioso come quello di un
coworking.
Immagine: Coworking Jamko Milano
Immagine: Coworking Jamko Milano
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