REPORTAGE: Ho abitato il tempo

Eccomi di ritorno dalla Fiera di Verona Abitare il Tempo, 25ma edizione del salone del Mobile Veronese. Il sito della manifestazione e la comunicazione anticipavano un edizione particolarmente ricca, proprio per il 25 anniversario e proprio per stimolare il mercato, assonnato dalla crisi. La mia modesta opinione è che Abitare il Tempo anche quest'anno è rimasta uguale a se stessa. Una fiera interessante, elegante, legata soprattutto al contract alberghiero e residenziale, al tessile e al complemento casa. Qualche impegno in più è stato profuso per alcuni allestimenti in stile museale, molto interessanti, ma tutto sommato un operazione fine a se stessa. Ancora una volta ho trovato Abitare il Tempo poco organica, con espositori di varia natura e vario genere mischiati tra loro, ancora una volta molti spazi chiusi, molte pareti bianche a nascondere espositori che non espongono più. Mi aspettavo, considerate le aspettative generate dall'organizzazione, qualcosina di più. Il mio personale premio allo stand più interessante va assolutamente al modesto (ma solo per le dimensioni) spazio espostivo di Vibrazioni Art Design, un contenitore di razionale pazzia davvero non perdere. Il resto? Bello, elegante, ricercato, lussuoso, dimeticabile, senza infamia e senza lode. Vale comunque la pena andarci a questa Fiera, perlomeno perchè in periodi come questi conoscere è un vebo che vale doppio. Il trend? Tanto legno abbinato al metallo, tanto grigio, tanti toni della terra, tanto bianco. Fino a sabato apertura per gli operatori del settore, domenica apertura al pubblico. Link: Abitare il Tempo. Foto: abitudinicreative.it

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