Ripar(t)iamo










Non sono esperto di comunicazione, non sono esperto di informatica. Qualcuno, dopo il discreto successo del mio post su volunia volere(volare) mi ha detto che son bravo solo a criticare, che non conosco l'autocritica. Forse è vero, o forse non ha letto il mio blog fino in fondo e non segue i miei pensieri su twitter. Detto questo, ho le mie opinioni. E riparto con una nuova critica, pur non essendo esperto di comunicazione, di politica o di ecologia. Io credo che Madre Natura (e io con lei) sia molto contenta per i nuovi prodotti ecosostenibili, per i prodotti realizzati con materiali riciclati o facilmente smaltibili. Credo anche che Madre Natura preferisca a tutto questo prodotti progettati per durare una vita (materialmente e stilisticamente), prodotti che si possono riparare facilmente, riutilizzare facilmente. Scusatemi ma non sono convinto che tutto questo eco design sia davvero così ecologico. Stop recycling, start repairing. Mi permetto inoltre di passare di palo in frasca, tutto nello stesso post, ma credo che in fondo si parli di coerenza, in entrambi i casi. Io credo che la Democrazia sia molto contenta (e io con lei) se viene salvato il giornale ilManifesto, per le persone che ci lavorano, per la pluralità dell'informazione, per la sua storia, per la vivacità del dibattito politico. Credo anche che salvare un giornale che ha fallito il suo obiettivo, solo per amore della pluralità, non sia giusto. Non ho visto autocritica, non ho visto nuovi progetti, non ho visto forza propulsiva. Ho visto solo sopravvivenza. Io credo che la Democrazia preferisca nuovi modi di educare alla cittadinanza e alla politica, piuttosto che stagnanti salvataggi conservativi. Aggiungo che per un giornale come ilManifesto, puntare su campagne come 1000x1000, ovvero mille euro da mille sostenitori, sia la prova che i suoi interlocutori sono la borghesia intellettuale e l'aristocrazia progressista, non certo il popolo. Se poi ci aggiungiamo come testimonial i divi di holliwood... siamo arrivati alla frutta. Avrei voluto vedere giganteggiare in prima pagina le proposte dei lettori e le nuove idee dei redattori, non relegate in una paginetta del sito quasi irraggiungibile. Avrei voluto anche sostenere il giornale con un piccolo contributo, da fare al volo, d'impulso emotivo, online, come lo vorrebbero tanti giovani come me, mentre gli unici che si possono permettere di sostenere il giornale con 1000 euro (o anche meno, come si legge in noticine aggiuntive) e di farlo con un anacronistico bonifico bancario, sono sempre gli stessi borghesi e aristocratici di cui parlavo prima. Troppa pigrizia. La democrazia, la cultura politica, la formazione alla cittadinanza, tutto questo con la pigrizia e con le oligarchie non si fa. Scusatemi, ma non sono così convinto che ilManifesto meriti fino in fondo di sopravvivere, non così. Nel frattempo, in Iran, internet viene oscurato e un giovane informatico rischia di essere giustiziato per aver sviluppato applicazioni per il web. Nessuno ne parla.


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