Come sopravvivere alla Milano Design Week

sopravvivere alla milano design week
Inizia la Milano Design Week. Come orientarsi? Cosa vado a vedere? Cosa c'è di imperdibile? Quale sarà l'evento più cool della settimana milanese? Quale stand in fiera avrà il gadget must have dell'anno? Non lo so, e probabilmente si potrà rispondere a queste domande solamente lunedì, a posteriori. Io mi limito a darvi dei consigli da navigato (ma eterodosso)  frequentatore della Milano design week... Dovete farvi una sola domanda prima di organizzare il vostro viaggio a Milano: Party or Business? Mi diverto o lavoro? Si ok, se avete tutta la settimana a disposizione e qualcuno che vi ospita a Milano, oppure siete tra i fortunati in missione cool-hunting spesata dall'azienda, beati voi, potete fare entrambe le cose, ma se siete un comune mortale, e magari avete pure un lavoro normale, se come me avete a disposizione al massimo due o tre giorni, vi consiglio di concentrare le energie su una sola delle due cose, e magari alternarle: un anno mi diverto, un anno lavoro. Il mio consiglio, in entrambi i casi, è di sfruttare le unicità dell'evento. Mi spiego meglio: andare alla Milano design week per partecipare alle feste più sponsorizzate e vedere gli stand più famosi può essere figo da raccontare al ritorno ad amici e colleghi, ma è poco utile, un po' come andare in viaggio in una famosa capitale e tornare con le stesse foto che vengono fuori su google immagini. Il segreto è scovare le feste più particolari, le showroom più improbabili, le persone più interessanti. Come si fa? Contatti, curiosità, passione, culo. Per quanto riguarda i party non posso esservi molto d'aiuto, non fanno per me (lo scorso anno, per dire, mi sono addormentato in albergo sabato sera alle 9, con gli amici che mi messaggiavano inutilmente da ogni angolo di milano in festa, quindi non faccio testo). Per quanto riguarda le opportunità di lavoro il mio consiglio è di camminare in fretta, vedere più cose possibili, tenere gli occhi aperti, prendere appunti al volo, fotografare le cose più strane (le cose migliori le troverete sui reportage di tutti i siti di design, inutile perderci troppo tempo solo per dire "io c'ero e l'ho visto") raccogliere solo biglietti da visita e flyer leggeri (il catalogo fatevelo mandare dopo la fiera, cartaceo possibilmente, per un archivio come si deve). Visitate sia la fiera che la città se potete, ma se si deve rinunciare a qualcosa, rinunciate alla fiera (la città pullula di persone, la fiera pullula di responsabili commerciali e agenti di vendita). Proporsi o trovare lavoro direttamente in questi giorni è complicato, evitate i CV, abbondate con i biglietti da visita. Abbigliamento easy, scarpe da ginnastica obbligatorie, dovete muovervi, velocemente. Borsa street-proof, non troppo grande, non troppo piccola, a prova di meteo, di asfalto, di spinte e di metro. Muovetevi il più possibile in incognito, più si vede che siete designer o professionisti del settore più vi racconteranno il copione già scritto. Fate genericamente i curiosi, il biglietto da visita, se ne vale la pena, sganciatelo alla fine della conversazione. Se siete ancora studenti evitate di spacciarvi per designer mentre siete in fiera, sfruttate questi giorni per conoscere altri studenti e altri giovani in città (giovani di testa, non per forza anagraficamente). Si certo, quando tornate a casa richiedete cataloghi e listini alle aziende che se la tirano spacciandovi per designer professionisti, questo è chiaro. Puntate sulla quantità in questi giorni, alla qualità ci penserete al ritorno, quando archivierete il materiale e lo analizzerete con cura (lo farete vero? mi raccomando...). Infine, consiglio importante per i colleghi maschietti: più è gnocca la standista più è inutile lo stand. E' una tragedia, lo so, ma è così. Buona settimana e buon design a tutti.





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