Information design

Domenica scorsa mi è capitata una piccola disavventura. Ero uscito da pochi secondi dalla Stazione Ferroviaria di Padova, dirigendomi alle corsie Bus di fronte ad essa. Il mio Bus doveva passare a momenti e nonostante sapessi che le corse festive della mia linea 12 erano in corsia 2 invece della solita corsia 1 feriale, guardo il tabellone elettronico delle partenze per rassicurarmi. Il tabellone mi smentisce, dice linea 12 in corsia 1. Strano, penso io, nei festivi è sempre stata in corsia 2. Mi reco alla corsia 1 e leggo il tabellone cartaceo della linea 12. Nessuna informazione sulle corse festive in corsia 2, panico informativo assoluto. L'abitudine mi dice corsia 2, il tabellone elettronico mi dice corsia 1, il tabellone cartaceo è muto come un pesce... Ho pensato che fossero state aggiornate le corsie di transito, rassicurato dalla tabella luminosa, che in quel momento mi sembrava l'informazione potenzialmente più aggiornata (Non ho mai capito perché una linea che passa tutti i giorni in una corsia la domenica debba passare in una corsia differente, nonostante sia di passaggio e non di capolinea, ero convinto avessero finalmente pensato la stessa cosa pure quelli della società di trasporti pubblici APS). Nemmeno il tempo di elaborare questo insano pensiero e il mio bus 12 sfreccia dietro di me, corsia 2, la solita corsia festiva, non la corsia 1 indicata dal tabellone elettronico. Mi metto a rincorrerlo (e con me una decina di persone) prendendolo al volo per un pelo. Morale? Dovevo fidarmi della mia abitudine e non del tabellone ufficiale. Un cattivo progetto di Information Design fa sudare e fa venire il fiatone. A parte l'evidente errore della società di trasporti APS che ha segnalato sul tabellone elettronico la corsia sbagliata, l'errore di Information Design più grave è che APS da per scontate alcune informazioni di base che in realtà per molti così scontate non sono, creando disagi. L'Information Design si deve fare le stesse domande di un utente mediamente sprovveduto, non le domande di un utente mediamente consapevole. Quando si parla più in generale di Design For All, a partire dal Design Industriale di prodotto, si intende quel design, progettato per rispondere alle esigenze di utenti diversamente abili o temporaneamente inabili, che riesce grazie alle sue caratteristiche di semplicità funzionale e intuitività formale a rispondere alle necessità di tutti gli utenti. Senza dover progettare un apparato medicale, una caraffa/decanter pensata per anziani con problemi di prensilità può divenire oggetto adatto a tutti e universalmente considerato come esteticamente piacevole. Allo stesso modo si possono pensare progetti di Information Design per utenti mediamente imbranati che siano veicolo di rassicurazione e di ulteriore informazione per utenti mediamente esperti. Spesso progettare per il più debole non è quindi segno di sterile buonismo o di maniaco idealismo, è semplicemente un buon approccio di progetto. Comunicare informazioni può sembrare facile, in particolare nella società informatizzata che stiamo vivendo, ricca di icone, applicazioni smart, interazioni touch screen, comunicazione infografica. Mettere in pratica una comunicazione informativa semplice e graficamente carina è infatti alla portata di tutti, ma quello che distingue un buon progetto di Information Design è la cura nei dettagli, la ricerca, l'analisi dei dati, la coerenza tra i diversi metodi informativi, la spinta creativa nel trovare una soluzione preventiva alla maggior parte delle possibili problematiche di comprensione da parte dell'utente, l'integrazione tra informazione per utenti inabili o disabili e utenti generici. Nella gestione e divulgazione delle informazioni ci sono delle regole da rispettare, prima di interagire con il pubblico. Altrimenti poi capita che l'utente lo fai correre, gli viene il fiatone, e ti manda a fanculo. 




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