Il senso del design

Automotive concept
Per troppo tempo molte aziende hanno voluto raccontare al nostro cervello, attraverso i nostri occhi e le nostre orecchie, che un prodotto di design è semplicemente bello e tecnologico.
Semplificazione non solo banale, ma maliziosamente colpevole.
Molte aziende si sono macchiate di avarizia e gola, attraverso lussuriose agenzie di marketing e accidiosi designer hanno istigato la superbia e l'invidia del consumatore.
All'appello dei sette vizi capitali manca solo l'ira, democraticamente trasversale. Le incazzature infatti, con l'avvento della crisi, hanno accomunato un po' tutti. Un mercato viziato, ecco cosa ereditiamo da questo inizio di millennio. Mai come negli ultimi quindici anni la parola design è stata più abusata. Il design è stato volgarmente violentato per soli fini di profitto, mettendone a rischio le ambizioni innovative, le capacità propulsive, le energie emozionali.
Il mercato però cambia, si fa più fluido, trasversale, consapevole. Ed ecco che molte aziende, agenzie di marketing, designer, si rendono conto che devono agire diversamente. Non bastano soli due sensi per dare senso al design, si devono coinvolgere tutti e cinque, anzi di più, si devono coinvolgere mente e anima, cervello e cuore, ragionamento e coscienza.
Se poi arriva Stefano Accorsi a spiegarci cos'è il design, non demoralizziamoci troppo, va bene così, è comunque un inizio...


- Immagine: Peugeot Onyx Concept
- Peugeot: Il senso del design svelato da Stefano Accorsi 


- Archivio: Design, tra utopia e progetto.
- Archivio: Cos'è il design?


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