Biennale di Venezia: Il Palazzo Enciclopedico

Il Palazzo Enciclopedico
Si chiude domani la 55ma Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia: Il Palazzo Enciclopedico, curata da Massimiliano Gioni. La Biennale d'arte di Venezia è sempre affascinante. I motivi di interesse sono molteplici, tanto quanto i diversi piani di lettura. Entrare in profondità nei singoli percorsi artistici è impresa impossibile per i non addetti ai lavori, ma resta l'emozione dei luoghi e del filo narrativo che ti accompagna passo dopo passo. Mi piace vivere Arsenale, Giardini ed eventi collaterali in momenti diversi, dilatando le emozioni il più possibile, da giugno a novembre, per percepire la città e l'arte con l'aria fresca della primavera, i colori vivi dell'estate, i grigi infiniti dell'autunno. L'Arsenale è la scenografia che amo di più. Mi emoziono già scorgendo le torri in lontananza. I grandi padiglioni, le colonne, le pareti, i vetri, tutto quanto ti circonda ha il sapore della storia e del lavoro dell'uomo. L'arte, proiezione utopica e immaginifica del pensiero umano, dialoga perfettamente con la sostanza di questi luoghi. I piccoli grandi mondi dei Giardini sono sempre una scommessa. Il filo narrativo dell'Arsenale lascia spazio al piacere della scoperta disordinata dei Giardini. Dal romanzo alla poesia. Poesia dolcissima, cruda, violenta, profonda, superficiale. Ai Giardini il caleidoscopio di sensazioni è ampio e multiforme. La Biennale d'Arte di Venezia è, in fondo, proprio questo, un percorso di fascinazioni e sensazioni. Non è importante capire, è fondamentale vivere.

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