iSaloni 2015: Salone Satellite

E' sempre difficile valutare le sensazioni trasmesse dal Salone Satellite. Il progetto espositivo che ospita i giovani designer e le scuole internazionali di design è per sua stessa natura molto eterogeneo e slegato dalle logiche della produzione e del commercio, lasciando ampio spazio alla sperimentazione e perché no, anche all'ingenuità. Evidente l'eccessivo spazio vuoto nell'allestimento a contorno degli stand, con corridoi simili ad autostrade e spazi di incontro di dimensioni bibliche, che esprimevano sensazioni di solitudine, stordimento e disorientamento non propriamente adatti al contesto fresco, giovane e visionario che avrebbero dovuto rappresentare. Uno studio più attento del concept espositivo da parte dell'organizzazione fieristica avrebbe regalato sicuramente sensazioni complessivamente più positive. Divertente e curioso il caos ordinato tipico dei prodotti presentati dai giovani espositori del Salone Satellite, con proposte forse troppo spesso più vicine a esercizi artistici che a veri progetti di design. Il Salone Satellite è il luogo dei giovani alla ricerca di visibilità, è un caleidoscopio fluido e indefinito, e con questo spirito elenco disordinatamente quello che in qualche modo ha colpito la mia attenzione, come i ragazzi di kappes oppure quelli di melbournemovement, in particolare inkster maken, e poi e7industrialdesign, alessandra meacci, alex ortega. Immagine: abitudinicreative


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